Il ricorso contro la TARES

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Cari associati-proprietari di Porto Santa Margherita, destra Livenza vogliamo comunicarvi ufficialmente che abbiamo tradotto le parole in fatti e siamo passati all’azione.

La TARES (tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi) si articola su due componenti:

–       componente rifiuti, destinata a finanziare i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento;

–       componente servizi, destinata a finanziare i costi dei servizi indivisibili del Comune, determinata sotto forma di maggiorazione della tariffa della componente rifiuto del tributo, come disciplinata dall’art. 14, comma 13, del D.L. 201/2011 e del successivo art. 16 del presente regolamento.

Ebbene, pare che anche nel caso Tares, per soddisfare le solite “esigenze di cassa” del Comune, non vi sia una precisa corrispondenza tra il “tributo” che pagheremo ed il servizio che ci verrà offerto, e ciò per una molteplicità di ragioni.

In primis, la Tares che graverà  sulle tasche dei proprietari di case-vacanza della località di Caorle, Porto Santa Margherita, Altanea e Duna Verde sarà determinata tenendo conto della capienza presunta dell’alloggio preso in considerazione; vale a dire che se l’abitazione è frequentata in media da 2 persone, ma potenzialmente potrebbe ospitarne fino a 5 (per esempio le abitazioni di dimensioni comprese tra 50,01 e 80 m2), il proprietario pagherà la tassa come se l’alloggio venisse sempre frequentato da 5 occupanti. A nulla importerà se il nucleo familiare del proprietario di casa è composto da un numero inferiore di partecipanti, in quanto l’unico criterio preso in considerazione sarà quello delle dimensioni dell’abitazione e delle sue potenzialità ricettive.

In secondo luogo, perché questo tributo verrà addebitato al proprietario ritenendo che questo lo utilizzi per 12 mesi l’anno. Anche questo criterio si presta evidentemente a molteplici critiche, visto che probabilmente nessuno dei proprietari di casa-vacanza frequenta le località turistiche del comune di Caorle per così lungo tempo. In effetti, anche per quei pochi che avrebbero il tempo libero per restare presso le varie località del litorale così a lungo, tale permanenza sarebbe alquanto difficoltosa, visto che la maggioranza delle abitazioni non hanno la possibilità di essere riscaldate, i negozi e le attività commerciali aperte sono davvero ridotte “all’osso” ed in generale perché le località appaiono davvero desolate.

Riguardo alla componente “servizi” del tributo, va anche detto che, al termine della stagione estiva, gli operatori dell’azienda che si occupa dell’asporto dei rifiuti provvede a sigillare mediamente la metà dei cassonetti presenti sul territorio e ciò evidentemente per non doversi trovare a svuotare cassonetti in cui si trovano pochi sacchetti ed inoltre per evitare di provvedere al lavaggio di quegli stessi cassonetti. È evidente che tale comportamento, pur comprensibile, rappresenta un effettivo ridimensionamento del servizio, con notevoli risparmi per l’amministrazione, però anche con qualche disagio per coloro che invece, pur pagando, vedono largamente ridotto il servizio reso.

Non potendo far passare sotto silenzio l’ennesima beffa per i non residenti di Caorle abbiamo “rotto gli indugi” ed abbiamo incaricato i nostri legali di procedere alla tutela, in primis, dei nostri associati ma, anche, di tutti i proprietari di casa–vacanza. Qualche settimana fa, infatti, è stato presentato un ricorso al TAR del Veneto affinché venga annullato il «Regolamento per l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi di Caorle”.

Evidentemente prendere una tale iniziativa non è stato facile in quanto il costo della causa grava sulle casse dell’associazione ma, viste le finalità che ci proponiamo, non potevano far passare sotto silenzio una situazione che certamente richiedeva un intervento concreto.

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Il “dado è tratto”, dicevano gli antichi nella loro saggezza, e chissà che di maggiore saggezza e ponderazione si armi anche il Comune di Caorle per rivedere, senza attendere l’intervento dell’autorità giudiziaria, l’applicazione di un tributo che vede troppa sproporzione tra quanto viene richiesto a coloro che del servizio legato alla TARES usufruiscono per un periodo davvero breve e quanto invece sono chiamati a pagare i residenti di Caorle.

 

 (dagli articoli pubblicati dall’Associazione su “CAORLEMAREmagazine” di giugno e luglio)